Laboratorio e Strumentazioni
Solphylab è un laboratorio di fisica solare con sede presso i Licei Sperimentali Luigi Stefanini (Mestre, via del miglio 30). Il progetto, inziato nel 2002 su idea del Prof. Antonio Grandieri (Licei Stefanini) e di alcuni studenti, ha richiesto quasi otto anni per il complemento ed è stato così inagurato nel 2010. Si ringrazia inoltre il Prof. Francesco Berrilli (Università di Tor Vergata) per i suoi preziosi consigli.
Il laboratorio presenta una configarazione a celostata, cioè composta da due specchi piani che catturano la luce del sole e la riflettono all'interno del Solphylab. In totale gli specchi presentano un percorso focale (distanza tra lo specchio e il punto di messa a fuoco) di 38 metri e proiettano nel laboratorio un'immagine del sole di 340mm di diametro (circa 9mm per ogni metro di focale). Questa configurazione, rispetto a quella a specchio singolo (eliostata), consente di avere un cammino ottico più lungo e dunque una migliore risoluzione del disco solare.
Lo specchio primario con un diametro 300mm è in Zerodur (un particolare materiale vetroceramico con basso coefficiente di dilatazione termica) ed è posto sul tetto dell'aula magna (foto 1). Questo primo specchio monta due strumenti in parallelo: un canocchiale e una camera CCD, un dispositivo elettronico non dissimile alle macchine fotografiche digitali che consente di ottenere immagini ad alta risoluzione. Lo specchio primario presenta inoltre una montatura equatoriale a forcella (parallela all'asse terrestre) con motorizzazione AR e DEC, automatizzata mediante il software di ricerca ATC plus e il sistema OCS III. Questa apparecchiatura gli permette di inseguire il sole autonomamente sia durante la giornata che nel corso dell'anno così da poterne inviare l'immagine rifessa allo specchio obiettivo.
Anche questo secondo specchio, posto sul tetto del corridoio C, ha una montatura equatoriale a forcella ed è in Zerodur ma il suo diametro è di 200mm (foto 2). La funzione dello specchio obiettivo è quella di ricevere l'immagine del sole dallo specchio primario e inviarla all'interno del laboratorio.
La luce proveniente dal sole, per poter raggiungere il laboratorio senza interferenze, attraversa un condotto (foto 3). Al dì sotto del foro di uscita di quest'ultimo è posta una fotocamera digitale Canon EOS 350D 8Mpx che consente di fotografare e filmare le immagini del sole proiettate dallo specchio obiettivo.
Infine l'immagine del disco solare (diametro 340mm) viene proiettata all'interno del laboratorio su di uno schermo per consetire lo studio delle macchie solari e dei fenomeni periodici come le eclissi e i transiti di Mercurio e Venere (foto 4).
Per l'analisi spettrale delle righe di assorbimento, in particolare del Potassio dell'Idrogeno e del Calcio II, viene invece utilizzato lo spettrografo (foto 5). Questo strumento è costituto da un collimatore, un reticolo di diffrazione e da un'insieme di lenti allineate su un supporto in tubi d'acciaio che proietta lo spettro di assorbimento del sole su un apposito supporto sospeso al soffitto.
Oltre al celostata il laboratorio dispone anche di un teloscopio catadiottrico Meade LX200R da 10 pollici per l'osservazione notturna del cielo e di un telescopio solare Coronado PST per l'osservazione della cromosfera e delle protuberanze presenti sulla fotosfera della nostra stella.